LittleSnobNewsletter#6 - Perché Natale quando arriva/arriva e a quanto pare è qui

Se c’è una cosa che quest’anno ci ha insegnato e che abbiamo bisogno di meno di quanto ci è dato credere. E che le cose che ci mancano per davvero quelle che ci fanno sentire la paura della solitudine e ci tengono a letto occhi aperti a guardare il soffitto non sono quelle che nel quotidiano desideriamo.
E allora se qualcosa vogliamo salvare di quello che è stato che sia la consapevolezza che ci servono meno vestiti e meno feste e meno fuffa e meno creme e meno cene e meno iovorrei-nonvorrei-masevuoi e meno stupidi problemi per ancor più stupide cose. A favore di un paio di amici, della possibilità di sfiorarci e toccarci ma per davvero, di una cena che non conosca fretta o paura, della serenità di poter vedere chi veramente amiamo. A favore della protezione che è quella che vorremmo augurare, a favore di un posto che possiamo chiamare casa, a favore della fortuna di poter essere nonostante tutto sereni. A favore di una passeggiata al mare, di un giorno di buone notizie, e di un viaggio che è proprio vero che siamo il posto da cui veniamo più la somma di tutti i luoghi che abbiamo incrociato, a favore di una manciata di cose che a volerle contare stanno tutte sul palmo di una mano e forse ci resta anche spazio. Quello spazio che sarebbe bello e rincuorante e coraggioso riuscissimo a colmare - mai come quest’anno - con l’arte del dare.

Se proprio però un regalo lo volete fare che sia all’amore di una vita, all’amante - che se siete riusciti a trovarlo durante il lockdown chapeau - alla mamma e anche al papà, alla cugina di secondo grado, al fratello che vive dall’altra parte del mondo e quello che sta sullo stesso pianerottolo e vi scrocca la vita oltre che la pazienza, all’amica che non vedete da due mesi ma lei sa esserci, alla collega insopportabile che non mette mai e dico mai rispondi a tutti nelle mail, al capo con l’augurio che si rilassi almeno a Natale qui ce ne sono una ottantina (alcuni ve li ho salvati anche nella lista di Amazon). Ditelo voi a Babbo Natale che quest’anno sono stata molto brava e voglio solo stare sul divano di casa con la mia mamma e un panettone fatto di burro e uvetta nella mano destra e un bicchiere di Barolo in quella sinistra.
1. Un abbonamento annuale a Internazionale, la miglior rivista di informazione politica che ci sia
2. .I Rayban Wayfar (i miei sono quelli con la lente 54) come auto-regalo, e come regalo a me per non chiedermi mai più che modello sono
3. Una donazione a 1caffè che ogni settimana da anni sostiene una nobile causa, sempre diversa perché c’è tanto da fare in questo strano mondo: noi stiamo per farne una molto bella. Con l’augurio di rendere il Natale un po’ più dolce e caldo a chi ha meno fortuna di quanta ne si abbia noi nelle nostre vite
4. La Snoopy di Flos, il regalo sempr’eterno di quelli che puoi cambiare casa e taglio di capelli e vita e forse anche marito ma lei sta bene ovunque
5. Un abbonamento di lezioni di yoga nel vostro centro preferito per rimanere tonici e per sostenere le realtà che in questo periodo ne hanno più bisogno (il mio posto del cuore per allenarmi sul reformer a Milano è AP8)
6. Una collana di piccole margherite di perline di EmiliLevine che non vedo l’ora riapra il suo temporary a Milano fatto di delizie Made in India
7. La Miranda di ByFar uno dei modelli meglio riusciti oltre che più versatili di stagione
8. Un brillocco rigorosamente vintage della più bella gioielleria oltre che vetrina di Milano, Pennisi
9. MTrain di Patty Smith: diciotto stazioni e diciotto posti della mente di questa straordinaria artista. Per non dimenticare che sono le persone e non le cose ad avere il potere
10. Lo scrub per le mani di Diptyque visto che lavarsi le mani spesso è una delle buone abitudini di quest’anno
11. Una lista di #poivorrei da scrivere su un quaderno e da vidimare pennarello rosso alla mano e tratto euforico appena si potrà
12. Il vassoio con le catene rosso scarlatto di Richard Ginori per l’ora del the con la zia come fossiamo a Downtown Abbey
13. La padella per fare i pancakes perfetti, anche se io non ho ancora capito come funziona
14. Il Barbour che mai come quest’anno con The Crow è tornato in auge: un grande classico anche per il fidanzato che si fa comprare ancora le calze dalla mamma. Per me quello lungo della collezione di Alexa Chung, please

15. Un corso da sommelier per l’anno che verrà e a cui abbiamo davvero bisogno di brindare
16. Un set di bicchieri di vetro di murano di Giberto Arrivabene, veneziano DOC oltre che uomo dall’eleganza innata
17. La Tolomeo di Artemide, la lampada preferita degli architetti anche per chi architetto non è (stupenda anche sul comodino)
18. Per ogni volta in cui mi chiedete borse belle e fatte bene e in pelle per tutti i giorni, e per ogni volta in cui vi rispondo Frenzlauer
19. Un pomeriggio a base di film di WoodyAllen e gelato alla stracciatella con l’amica che vive a Londra
20. Altro must di questa stagione quanto a borse, la Swipe di Coperni.
Geometrica e chic, perfetta anche per la mamma
21. La tuta da sci di Perfect Moment perché torneremo ad andare a mangiare polenta con i funghi e a bere bombardini
22.Una fornitura annuale di fiori freschi sul tavolo della sala da pranzo
23. La cantinetta per il vino: questa è una chicca a cui non avevate pensato. Lo so
24. La Tweety Camel di Gatti, stupenda sia con il cappotto over e gli stivali ai piedi che per andare al matrimonio a maggio alla Tonnara di Scopello
25. La nuova Beolit 20 di Bang&Olufsen, suono incredibile, designer della danese Cecilie Manz e la grande novità della possibilità di caricare il proprio smartphone sulla base piatta dello speaker senza più doversi preoccupare di - Dov’è il cavo dell’IPhone?
26. Il bollitore per la casa nuova del fratello con l’augurio che impari a farsi almeno una tisana calda al primo mal di gola
27. Un quaderno con la trascrizione di tutte le ricette della mamma da farsi regalare per sentire meno forte la mancanza di casa. E sopravvivere alla preparazione dell'esame di Diritto Costituzionale
28. Una foto della collezione Sonic Edition, in bianco e nero. Da collezionare e da segnare come uno di quei consigli non richiesti di cui essermi profondamente grate
29. Il Kindle che negli ultimi mesi l’ho rivalutato, io che da sempre odoro i libri prima di comprarli e li colleziono sul comodino e sul tavolo da pranzo e sul termosifone
30. Il mocassino di GHBass indistruttibile e senza stagione, perfetto sia per lei che per lui

31. Un set di poltroncine blu ottanio per la casa al mare
32. L’anello colorato e dissacrante e funny e pop e sbrilluccicoso di Bea Bongiasca per il fidanzato che non vuole ancora chiedervi di sposarvi
33. Un qualunque pezzo per la tavola di TaleaStudio, un collettivo di articoli vintage ricercati ed eleganti e delicati. Fortemente raccomandate le tovaglie in pizzo e i vasi che in casa non sono mai abbastanza
34. I tovaglioli con le cifre dorate per una tavola personalizzata a firma di FunkyTable
35. Una cena a due nel vostro ristorante preferito, appena sarà possibile. Lume di candela e tartare di gamberi compresi

36. Uno specchio per la parete dell’ingresso che è ancora da ultimare
37. Lo scarponcino di Proenza stringato che va bene per la giornata di pioggia e per la gita in campagna e per la montagna e per la fila al supermercato anche
38. Una piccola scorta di bottiglie di vino. Uno dei miei preferiti è Habemus prodotto da una piccola cantina di San Giovenale, caldo e corposo
39. La macchina per il caffè portatile che mi hanna assicurato abbia salvato più di una vita e di un matrimonio anche
40. La mini giacca in pied de poule di Gucci, un po’ bambina bon ton e un po’ bambola assassina a seconda dei momenti. Tremendamente chic e perfetta per la cena di Natale in famiglia
41. Un carnet di buoni per le telefonate del cuore con l’amica che vive lontano e con cui non riuscite mai a trovare il tempo di parlare
42. Uno scrunchies che a quanto pare sono gli unici elastici che non si perdono sul fondo di qualche borsa. Tra i più belli della rete quelli di Lorenzo Bises fatti a mano
43. Un portachiavi di quelli da un motel americano con l’insegna che lampeggia e un cheesburger sul letto per cena
44. Lo stivaletto pillow confort di Louis Vuitton, presente nella mia wishlist dell’inverno
45. Una dozzina di libri che ho segnato da qualche parte e visto che ci sono anche il tempo per leggerli
46. La panca in paglia di Vienna che secondo me in sala da pranzo ci sta da Dio. La mia preferita è di TheSocialiteFamily ma la trovate anche nei mercatini vintage qua e là a saper spulciare
47. Il vassoio di Les Ottomans direttamente sul letto con caffè americano e yogurt e giornali per fare colazione nel weekend
48. Per continuare la saga delle pantofole che pantofole non sono le Nina Teddy Creme, esiste forse qualcosa di più cozy e calduccio?
49. Una giacca mimetica, vero evergreen di ogni guardaroba. Da far personalizzare con le iniziali sul taschino tono su tono, perché siano una coccola solo per se. Provate a cercare da Pifebo a Roma che nasconde sempre più di una sorpresa
50. Cinque minuti al giorno tutti i giorni da regalare a voi stessi per ballare dentro casa: libera la mente e alleggerisce le gambe e il cuore anche e mette in moto l’energia: quella vera e autentica
51. Un set di asciugamani con le iniziali di La Tessitura Calabrese, un luogo magico nel mio amato Salento dove tutto è possibile, anche che MariaGraziaChiuri produca qui una parte dei ricami delle borse Dior
52. La felpa di Giannasi, e se non conoscete Giannasi anche un pollo direi
53. La nuova borsa di quelle figaccione delle TL180 in collaborazione con Alighieri, radical e anche chic. Oltre che di pelle morbidissima
54. Una giacca di YaliTribe, una delle più belle scoperte degli ultimi tempi su Instagram. In velluto da portare con il jeans e il dolcevita
55. Un massaggio di quelli rilassanti con l'olio che profuma di rosmarino e lavanda, le luci spente, il telefonino dimenticato chissàdove e ode al tempo che dedichiamo a noi stesse


56. La camicia di Philosophy i creata con tessuti e stampe d’archivio Liberty. Bellissima con un cardigan per la cena di Natale e con un jeans per la primavera
57. Un ExLibris per marchiare i libri che abbiamo finito, come fossimo dame dell’Ottocento
58. Trasformarsi per un giorno in un nipote di Babbo Natale e realizzare il desiderio di un anziano. Una delle iniziative più belle che ci sia in queste settimane, da abbracciare come avessimo davanti uno dei nostri nonni
59. Un pezzo di Patagonia, brand da sempre e per sempre attivo ed etico nella salvaguardia del pianeta e anche del nostro stile ad alta quota. Il pile bianco un po’ pecorella è uno dei suoi must
60. Il Cappellino check di Ganni per le giornate di pioggia. O di troppo vento in barca. Adorabile
61. Una candela di TerreOlivastre, fatte a mano da Emanuela. Profumano di verità, di buone intenzioni e di lavanda E quelle a mezzo busto di donna color pastello di Siren
62. Un libro uno qualunque di Mimi Thorrison l’unica donna in grado di farmi venir voglia di imparare a cucinare - oltre mia madre e il suo festival del brodo del 26 dicembre si intende
63. La sciarpa bandana di Hermes in cachemire, quando non sapete cosa farvi regalare questa è una delle migliori idee che possiate avere
64. Il pigiama Toile de Jouy di Dior, che chiamarlo pigiama non gli si addice
65. Una piccola luminaria salentina, da scrivania. Perché la Puglia è uno stato della mente. Ma a volte avere una luce che sappia indicare la strada verso il mare può aiutare
66. Il cappellino Gino fatto a mano dalle sorelle di Almace, che più che un copricapo è un amuleto da portare sempre con se per salvare la giornata e anche i capelli
67. Una crostata con la marmellata di arance amare e un velo di cannella nell’impasto. Da fare nel pomeriggio e da mangiare prima di cena rovinandosi l’appetito infischiandosene del buon senso e delle vecchie raccomandazioni dei genitori
68. Il bra di maglia grossa di DuniaAlgeri, la versione nostrana di quello sfoggiato dalla Katie Holmes da portare sotto il blazer o con la camicia bianca aperta
69. L’olio di Poggio Olivo che è uno dei mie angoli preferiti del mondo, aspettando il prossimo we immersi nella natura, piedi in piscina e cicale in sottofondo
70. Una pianta da recapitare con un immenso fiocco rosso di velluto e la promessa di prendersene cura: la mia prossima sarà una semplicissima kenzia con l’augurio che come sempre duri più del basilico sul mio balcone

71. Lo stivaletto scamosciato di Saint Laurent una delle più belle scarpe informali da uomo: da vero rockettaro anche se in realtà sotto la doccia canta Claudio Baglioni
72. Una confezione di sugo al pomodoro firmata dallo chef stellato Vittorio famoso per i suoi paccheri al sugo. Da regalare alla suocera che non sa cucinare anche se non lo so più ammettere
73. La candela natalizia per eccellenza, quella che profuma di incenso e mirra, nei toni del blu e dell'oro di Trudon marchio francese che produce candele dal 1643 nel cuore di Saint Honore
74. Le cavigliere ma di design oltre che rosa di Bala, aggiunte subito alla mia personale wishlist su Amazon
75. Il vaso tette all’aria e busto fiero di Anissa Kermiche da auto-regalarsi ogni giorno per celebrare se stesse. E ricordarsi di cambiare l’acqua alle ortensie
76. Un paio di calze in cachemire a coste color tortora, per ogni volta in cui mi chiedete con cosa indossare i mocassini d’inverno. Per il fratello del fidanzato. Per il papà che ha tutto
77. Copenaghen e New York e la Scozia appena sarà possibile
78. Un quadro della serie Jazz di Romare Bearden. Qualunque cosa sappia di arte. Qualunque cosa aggiunga e non tolga.
79. Il piumino di Toteme più bello della stagione - e di quella passata anche - oversize e caldo e cosa ancora più straordinaria non sold out.
80. E se siete arrivati a leggere fin qui un regalo ve lo meritate anche voi ed è la gratitudine infinita per ciò che siete e per ciò che mi date e per tanto affetto e tanta stima e tanta fiducia: senza non sarei qui. E sarei di certo più sola. Grazie.
